12 dicembre 2024 - AC Hotel Torino by Marriott Via Bisalta, 11 Torino

L’argomento risulta ancora un tabù ed è spesso sottovalutato dagli specialisti: in realtà, incide negativamente sul benessere sessuale e anche sull’equilibrio della vita di coppia. Le donne con dolore sessuale sono maggiormente a rischio di disfunzione sessuale, angoscia relazionale, ridotta qualità della vita, ansia e depressione. La ricerca di una diagnosi può durare per anni: la vulvodinia ha un ritardo diagnostico di quasi 5 anni, a fronte di un 16% di donne che ne soffrono; l’endometriosi colpisce il 10- 15% delle donne ed ha un ritardo diagnostico di 7 anni e mezzo; la fibromialgia colpisce 1,5-2 milioni di persone - con un rapporto donne-uomini di circa 9 a 1 - e con un ritardo diagnostico di circa 5 anni, la neuropatia del pudendo è causa del 4% dei casi di dolore pelvico cronico con ritardi fino a dieci anni nella diagnosi per un paziente su tre. In molti casi la difficoltà nel diagnosticare rapidamente il disturbo è legata alla complessa anatomia dell’area, un labirinto di muscoli, nervi e ossa con funzione di protezione e di sostegno per vescica, intestino e organi sessuali. Il ritardo nella diagnosi di queste patologie deriva dalla scarsa conoscenza dell'innervazione, dell’anatomia e della fisiopatologia di questa zona, e dalla mancanza di un approccio interdisciplinare. Sono ritardi che si ripercuotono sulla vita delle donne che soffrono di queste malattie e che spesso hanno conseguenze non solo sulla salute fisica, ma anche su quella psicologica e sociale. Importante è quindi la diagnosi precoce, affidandosi a professionisti qualificati, che abbiano la capacità di interconnettersi con altre figure professionali per garantire alla donna una presa in carico a 360 gradi.
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